Svegliarsi alle otto del mattino con il mal di testa e dodici ore dopo essere nella stessa condizione, dopo una pillola che non puoi replicare, ti da una sensazione quasi di percezione diversa della realtà, hai un occhio che pulsa e la narice che ti fa male.

Forse non sarei dovuta andare a mare nel tardo pomeriggio, ma dopo l’avere condiviso la mattina con una lavastoviglie, alle dieci del mattino ed una cappa, non ho resistito, nonostante tutto. Dietro di me, oggi come ieri, uno sfondo disegnato dalle curve delle montagne che incontri sulla A29, popolata da strana gente che come me,  in questo periodo, fa su e poi giù, giù e poi su, come se avesse perso la meta o smarrito qualcosa.

Come una cavaliere errante cammino da un golfo ad un altro della Sicilia e la mia testa diventa sempre più carica ed i miei capelli sempre più crespi.