Quanto è bello, comodo, veloce , l’aereo.

Ti porta dove decidi tu, nel giro di poche ore, posti che per i nostri avi erano praticamente un miraggio lontano si trasformano in terre vicine.

Oggi no, avrei voluto che il distacco fosse più dolce da quelle terre verdi piene di cicogne, anatre, mucche, caprette, in cui stenti, da siciliano, a trovare qualcosa di simile ma il fascino sta anche in questo, scoprire una nuovo posto, che per molte cose sta davvero anni luce avanti.

La voglia di fare dei paragoni ti viene, quando vedi che chi guida l’autobus parla l’inglese  senza problemi e  immagini qua, una scena simile.

Io, poi che sono una donna caotica, vittima della cattiva gestione del luogo in cui vivo, Palermo, mi sono fermata a sognare biciclette per corso Vittorio Emanuele!

Utopie? Sogni ad occhi aperti? Sono una estimatrice di queste discipline, quindi.

Il mio pizzico di malinconia, condisce questa notte, senza piumino addosso ma con un freddo diverso nel mio eremo che già mi mancava, anche se ho potuto “riassaporare”, lo stare insieme ad un amico che vive lontano da me ben 2500 chilometri e che mi ha aperto la sua porta anche questa volta.

Sono passati gli anni, le tempeste, ma ci siamo sempre.