Piano piano, in ombra a Palermo è cresciuto un parco, alle spalle dell’Ateneo universitario ed il CUS, si dice che per dimensioni sia secondo solo a quello della Favorita. Io mi sono accorta di lui, guardando distrattamente quelle luci che nell’oscurità crescevano come piccole stelle nella notte panormita.

Così ho scoperto che dentro questo spazio, che ci appartiene, c’è un laghetto insieme a chilometri di piste ciclabili ed un caffè letterario, una pista di pattinaggio e tante altre bellissime cose che aspettano solo di accogliere i palermitani che da anni boccheggiano in attesa di uno spazio fruibile. Un luogo nel quale è possibile portare i bambini senza dovere fare lo slalom gigante tra le macchine con i passeggini.

Con la nascita di questo parco avremo la possibilità di scegliere dove dirigerci, evitando,  magari, di dovere necessariamente attraversare tutta la città chiusi in macchina, per raggiungere magari la passeggiata a mare del Foro Italico.

Verrebbe data anche la possibilità a chi fa sport all’aria aperta di non dovere porsi il fastidioso interrogativo di dove potere andare a svolgere una attività sportiva, che alla fine richiede solo il giusto abbigliamento ed un po’ di allenamento.

Poi però dopo avere fantasticato torni subito sul pianeta Terra, precisamente in Sicilia a Palermo , e scopri che il parco sarebbe già pronto ma che mancano i collaudi, alcuni finanziamenti  e una manciata di burocrazia.

Insomma le solite vecchie storie, che ci schiacciano da anni.

Le luci però continuano ad essere accese, ma per chi?