Mi piacerebbe che la melatonina che prendo ogni notte curasse sia la mia insonnia, facendomi addormentare, sia  le cause che hanno generato questa complicata situazione.
Cinque milligrammi che mi accompagnano tra le coperte, dandomi la mano fino ad un certo punto ma poi mi lasciano da sola, per forza,  non c’è nessun altro da stringere, ed in alcune notti fa male più delle altre.
Vorrei scappare dalle infreddolite coperte e svegliare i miei genitori, come quando ero piccola e facevo un brutto sogno, ma poi capisco che nessuno dei tre ha più l’età per una cosa del genere e soprattutto questa è la mia vita, non è un incubo.
Così la terra gira, la notte va verso il dì ed io affronto, sveglia,  i momenti in cui la maggior parte delle persone si riposa nel proprio letto, ma io di cosa dovrei essere stanca? Forse non lo merito il sonno, è la giusta punizione per i miei errori.
Occhi spalancati, e cuore guidato dai miei pensieri verso l’autostrada della tachicardia che corre veloce, così tanto da farmi sentire ancora viva, contrasti che mi inducono a pensare che nel mio petto ci sia qualcosa che batte, per me, anche se le pulsazioni sembrano ancora per due.
Ho come l’impressione però che sia la mia vita a scorrere e che io sia rimasta sulla riva a guardarla, come se fossi diventata una felce, affrancata dalle acque ma non del tutto, penetrante ancora in un terreno umido con le sue radici traballanti che la tengono legata a lui ma che da quel suolo ottengono poco e niente.
Dentro di lei c’è un’eruzione di parole e di domande ma è una pianta, afona, non può parlare.
Nella “foresta” i cui mi sono ritirata i giorni, i mesi e quasi gli anni passano e ogni giorno in più, capisco che questo non è il mio habitat, ma non appartengo più neanche quello da cui provengo.

Basterebbe un solo piccolo altro temporale o una bellissima e rara giornata di sole per farmi spezzare ancora una volta e definitivamente.
Radici intrise di acqua o foglie bruciate da un sole che da un lato ti da la vita ma dall’altra te la toglie un’irradiazione dopo l’altra?