1937, Palermo la scoperta del TECNETO

Nel 1937, a Palermo in via Archirafi 36, per la prima volta l’uomo separa e identifica il primo elemento chimico artificiale, il Tecneto (dal gr. τεχνητός “artificiale”) o Tecnezio
(Der. del lat. scient. Technetium). La scoperta del Tecneto avviene grazie a due importanti scienziati: Emilio Segrè e Carlo Perrier. L’Elemento, con numero atomico 43 e simbolo Tc, è stato ottenuto da un campione di molibdeno bombardato da nuclei di deuterio (deutoni o deuteroni) nel ciclotrone di Berkeley (California), e spedito da Ernest Lawrence ai due ricercatori di Palermo.

Per l’elemento fu proposto il nome di Tecneto (in greco = artificiale), per enfatizzare il fatto che era stato generato in laboratorio, ad opera dell’uomo.

ANTEFATTO: Negli Stati Uniti, Ernest O. Lawrence (1901-1958), direttore del Radiation Laboratory (Berkeley), aveva costruito (1930) il ciclotrone, nel quale fasci di particelle α o subatomiche (protoni e deuteroni) erano accelerati lungo una traiettoria circolare, fino a collidere con diversi materiali, per creare isotopi radioattivi e ricavare da essi informazioni sulle reazioni nucleari e le stabilità dei nuclei atomici.

Nell’estate del 1936, un allievo di Fermi, Emilio Gino Segrè (1905-1989), che nel novembre del ‘35 era stato nominato Professore di Fisica Sperimentale a Palermo, durante una visita al Radiation Laboratory, ottenne da Lawrence alcuni frammenti metallici del ciclotrone, che, per essere stati a lungo bombardati da proiettili carichi, prima di essere sostituiti per usura o rottura, presentavano un’elevata radioattività.
Tornato a Palermo, cercò di identificare l’origine della radioattività di una lastrina di Molibdeno; in accordo con le conoscenze di fisica nucleare dell’epoca, restrinse il campo dei possibili prodotti del bombardamento del molibdeno a tre elementi, Niobio, Tantalio e l’elemento 43. Al termine di una elaborata serie di separazioni e purificazioni, condotte in collaborazione con il chimico Carlo Perrier (1886-1948), fu possibile dimostrare, per esclusione, che la radioattività era attribuibile10) all’elemento 43.

Non essendo riusciti a isolarne quantità apprezzabili (tra 10-10 e 10-12 g), Segrè e Perrier rinviarono la rivendicazione della scoperta fino a quando, due anni più tardi, insieme al chimico statunitense Glenn Theodore Seaborg (1912-1999), Segrè ne ottenne uno spettro caratteristico ai raggi X, acquisendo la sicurezza di aver identificato un elemento nuovo, ottenuto artificialmente, nell’unica miniera dalla quale lo si poteva estrarre, il ciclotrone.

Oggi, il tecneto riveste un ruolo molto importante nella medicina moderna in quanto uno dei suoi isotopi, il tecnezio-99 metastabile (Tc-99m), costituisce il principale radionuclide utilizzato in campo diagnostico.

In occasione della terza edizione della “Settimana del Pianeta Terra”, l’Associazione GEODE, il Museo di Mineralogia (Dipartimento di Scienza della Terra e del Mare – DiSTeM, Università
degli Studi di Palermo), la Collezione Storica degli Strumenti di Fisica e il Museo della Chimica (Dipartimento di Fisica e Chimica – DiFC, Università degli Studi di Palermo), e l’Ordine
Regionale dei Geologi di Sicilia, racconteranno quest’affascinante storia ancora poco conosciuta. L’evento si svolgerà a Palermo in via Archirafi 36, proprio nell’antico edificio, dove l’elemento fu scoperto 78 anni fa.

I visitatori potranno ripercorre i passi che hanno portato all’importante scoperta scientifica attraverso un exhibit. Esperti del settore racconteranno il Tecneto durante una conferenza tematica, per ricostruire i passaggi storici della scoperta, l’identità chimica e geochimica di questo peculiare elemento, e gli attuali utilizzi e applicazioni. Visite guidate del Museo di Mineralogia e della Collezione Storica degli Strumenti di Fisica consentiranno ai visitatori di vivere gli ambienti dove è stata scritta la storia del Tecneto e dove sono attualmente custoditi i tesori, quali minerali rocce e antichi strumenti scientifici.

L’evento sarà rivolto alle scolaresche di ogni ordine e grado, all’audience accademico universitario, appassionati esperti del settore, curiosi e cittadini. La partecipazione sarà gratuita.

I protagonisti della storia

Emilio Gino Segrè
(Tivoli, 1 febbraio 1905 – Lafayette, 22 aprile 1989) è stato un fisico italiano naturalizzato statunitense. Nel 1935 diventò professore di fisica sperimentale e direttore (1936) dell’Istituto difisica dell’Università di Palermo.
Nel 1937, a Palermo, scoprì il tecneto, poi a Berkeley collaborò alla scoperta dell’astato del plutonio. Nel dopoguerra le sue ricerche riguardarono problemi di fisica nucleare e di fisica delle particelle elementari. Nel 1955, lavorando con Owen Chamberlain sulle interazioni protone-nucleone ad alta energia all’acceleratore di particelle Bevatron di Berkeley, scoprì l’antiprotone. Per questa scoperta gli venne conferito il premio Nobel per la fisica nel 1959.

Carlo Perrier
(Torino, 7 luglio 1886 – 22 maggio 1948) è stato un mineralogista italiano. Professore nelle Università di Messina, Palermo, Genova, e socio corrispondente dei Lincei (1947). La sua attivitàscientifica si estese non soltanto ai vari rami della mineralogia, ma anche alla petrografia, alla cristallochimica e alla radiochimica.
A Perrier si deve, in collaborazione con E. Segré, la scoperta e la precisazione delle proprietà chimiche dell’elemento di numero atomico 43, al quale fu dato il nome di tecneto.

I dettagli qui – Tecneto-Programma