Palermo mi appartiene o è solo lo spazio in cui mi sono mossa per trent’anni? Potrei farne a meno con i suoi odori, sapori, colori?

Ho la sensazione che il mio cuore ed il mio cervello, pesino più del normale, per quello che portano dentro, tutti i miei ricordi.

Ho permesso che Il mio “apparato radicale” si sviluppasse in maniera esponenziale, come se la mia unica fonte di acqua fosse lontana, in salita, nascosta e tra le rocce, dove le prime forme di vita si sono evolute.

Oggi devo prendere un aereo, vorrei che la destinazione non fosse quell’aereoporto ma una pista fatta di fiori, di allegria, semplicità e pace. Potrebbe anche succedere.

Vivere ancora nella mia città, mi aiuta o mi destabilizza maggiormente?