Uno specchio riflette sempre la stessa immagine neutrale o a volte a seconda di chi si possa trovare davanti ad esso cambia?
Nelle fiabe che ci raccontavano da piccoli c’erano quelli che parlavano, svelando la verità, ricordandoci che a essere la più bella era sempre Biancaneve, per alcuni questo è ancora un problema.
Oltre a quelli della strega cattiva ne esistono ancora oggi altri che sono dei veri “grilli parlanti” difficili da guardare ma soprattutto da ascoltare.
Come se l’immagine da loro proposta fosse composta dalle parole, un Sole fatto da fonemi che sostituisce la sua luce rivelando tutto, senza sconti.
Se quello che si vede però non piace, perché mostra la radiografia dell’anima cosa si può fare? Forse colpire, dare una spallata, lapidarlo come un traditore.
Se si trova il punto di rottura tutto va in frantumi, una briciola sull’altra.
Poi ci si limita a guardare con uno sguardo di sufficienza quello che rimane mentre si è avvolti per qualche secondo dalla nuvola di polvere che si è sollevata, per un attimo, scrollandosi di dosso velocemente qualche sincero granello.

Rimane adesso solo un piccolo problema, a distruggersi è stata solo l’immagine riflessa.