Quattro Canti PalermoSpesso Palermo nelle vecchie foto sembra indifferente, ferma sotto un sole cocente, inerte davanti allo scempio che in tutti questi le hanno riservato, dal boom edilizio che ha notevolmente trasformato il profilo di questa città al 2012, sembra quasi una parabola discendente che non vuole fermarsi.
Sordi, a volte siamo stati noi, rassegnati ad un futuro incerto e ingrato che la nostra isola ci riserva, la voglia di andare via da questa città nell’ultimo decennio è aumentata, molti lo hanno fatto.
Sembra che non ci sia alternativa da questo girone infernale nel quale  scivoliamo come un insetto caduto dentro un ascidio di una pianta carnivora, continuiamo a rotolare sempre più giù sia dal punto di vista politico sia da quello lavorativo, due aspetti ormai della stessa medaglia.
Io stessa, ogni giorno che passa, mi chiedo se sia giusto continuare a provarci, ancora una volta, a restare a Palermo, provando a portare quella innovazione che ovunque sta arrivando e che qui, tarda ad innescarsi.
Oggi, grazie ad internet abbiamo la possibilità di essere tutti sullo stesso piano, di avere la conoscenza a portata di clic, ma molti girano lo sguardo da un’altra parte, perchè spesso questo mondo può sembrare poco concreto oppure paradossalmente spaventare avvolgendolo in una coltre di luoghi comuni soffocanti.
La testardaggine che mi contraddistingue, mi porta a non volere abbandonare Palermo, la mia città, quella che mi ha dato e tolto tanto, ma quella che respiro ferma al semaforo dei Quattro Canti, guardando un cielo le nuvole che corrono, come se anche loro volessero andare via da qui.
Adesso però non possiamo fuggire: è tornato Leoluca Orlando, venuto fuori dopo un lungo travaglio seguito da delle Primarie che hanno lasciato a tutti noi l’amaro in bocca.
Il 47% dei votanti il 7 Maggio lo ha già scelto, tra qualche giorno dobbiamo andare a confermare che il Sindaco di Palermo è Lui, non ci saranno allori sui quali giacere, sia chiaro.
C’è chi lo accusa di essere il vecchio, un ritorno alla politica degli anni ’90, che sarebbe meglio dare spazio alle nuove generazioni ma se poi l’unica cosa recente delle nuove leve è la data di nascita sulle loro carte d’identità, a cosa può servirci? Le idee, la competenza, la concretezza non invecchia.

Domenica spero che quelle foto antiche di Palermo, cambino aspetto e che la rassegnazione impressa con l’alogenuro di argento sulla loro pellicola rinasca a nuova vita.