la mafia uccide solo-locandinaIeri sera siamo stati al Teatro Biondo a vedere e partecipare all’evento creato per l’uscita del film di Pif : “La mafia uccide solo d’estate”, da oggi in programmazione.

L’ingresso era libero, i posti a disposizione poco meno di 1000, siamo arrivati alle 19,30, un’ora di attesa, per fortuna all’interno, a Palermo in questi giorni c’è davvero freddo. La sensazione era simile a quella di quasi vent’anni fa quando il venerdì all’uscita da scuola sull’autobus, a poche fermate da casa salivano tutti i militari di leva che avevano il weekend libero; per un momento ho anche pensato di essere una tessera del domino e di cadere a terra, senza avere possibilità di scelta.

Superata questa prima fase abbiamo fatto il giro di tutto il teatro per riuscire a sederci, inutile, scontato, prevedibile, quasi nauseante dire che tutti i posti liberi incontrati avevano sopra una mano, una borsa, una faccia di bronzo pronta a dire: “No, è occupato!”.

Non so a quante persone io abbia detto: “Ingresso libero, non c’è biglietto, siamo tantissimi, siamo riusciti ad entrare,  fammi sedere”, la risposta era una mano che si allungava ancora di più sul cuscino alla quale seguiva la mia simpaticissima frase: “Hai capito cosa sei venuto a vedere??!” L’ulteriore risposta era uno sguardo perso nel vuoto.

L’evento invece è stato carico di forti emozioni: Cristiana Capotondi ,Teresa Mannino, lo scrittore Piergiorgio Di Cara, il magistrato Geri Ferrara, il giornalista Lirio Abbate, Stefania Petyx e Salvo Palazzolo hanno condiviso i loro racconti, narrando come la mafia si sia intersecata con la loro vita da bambini e ragazzi unendosi con un “non vissuto” , forte tanto quanto, rappresentato da Dalla Chiesa, Francese ed Impastato presenti sul palco con le loro nipoti.

Tantissimi gli spazi di riflessione per chi ascoltava, come noi, anche se il dubbio ti si insinua dopo avere visto l’atteggiamento palermitano del non farti sedere perché aspetti l’amico, che queste persone fossero lì solo per raccontare di esserci state e non per fare quell’autoanalisi a cui spingeva Pif.

Ps – Alla fine ci siamo seduti anche noi, dopo essere stati in piedi un’ora in un palco due signori della prima fila di sedie sono andati via, non vi dico come si sono guardati quelli che erano nella seconda, che si ritenevano detentori dell’usucapione della prima, quando abbiamo preso posto!