Penso sia inutile provare a rendere “Social” quello che non lo è.

Apprezzo lo sforzo ma lo ritengo inutile, Facebook e affini (molto stretti, praticamente i suoi prodotti) sono il luogo magico dove tutto avviene, fuori c’è altro, c’è la vita.
Scrivo questo, dopo avere sentito alla radio Fiorello che parla del primo “spot-selfie”, termine sicuramente preso dalla Rete e dalla moda del momento, che è già passata, perché internet è così, è adesso; quello che state leggendo è già vecchio.

La TV funziona benissimo senza internet, senza richiami o surrogati di Facebook, che durano quanto la vita di una farfalla.

Spesso guardando molte trasmissioni scorre sotto, quasi come un SOS, il sottopancia che chiede e ricorda a chi guarda di twittare con l’hashtag di turno, memo quasi superflua, perché chi doveva farlo, sicuramente lo sta già facendo e chi non lo ha fatto sicuramente non si alzerà dal divano, una percentuale invece lo farà ma di sicuro riuscirà a decretare la vita o la morte di quell’evento televisivo.

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Conclusioni?

Non cercate di rendere “social” anche l’acqua che bevete solo perché stamattina vi siete alzati e avete sentito parlare di Facebook.