Perché ho scritto questo titolo e perché ho preso questa foto, da uno dei miei tanti libri sulla storia di Palermo? Il titolo ovviamente è polemico e provocatorio, vi spiego.

Trovo una grandissima somiglianza tra quello che è successo in via Notarbartolo, 50 anni fa, con l’abbattimento di tantissime ville Liberty, per costruire i palazzoni, che noi tutti conosciamo a quello che si è detto in questi giorni per Piazza Marina per l’asfalto che sembra piovuto dal nulla.
Serena Tudisco, che sarei io, continua a lamentarsi perché non esistono più le ville di un tempo ma molti dei miei concittadini, mi vedono solo come un’idealista che rifiuta il progresso fatto di cemento, capace di cancellare la storia.

Come si fa spesso all’interno delle ville antiche: passando sopra dei bellissimi affreschi una bella “mano di stucco bianco” (“Signora, ci diamo una bella STUCCHIATA”)! Poi anni, e secoli dopo, arriva un “folle” restauratore capace di fare tornare alla luce quello che di bello c’era, certo penserete che con le ville abbattute diventa un po’ più complicato, ma continuate a leggere….

Se oggi, 3 Luglio 2014, alimentassi una polemica urlando al mondo che nella notte sono state abbattute delle ville, come ad esempio, la Deliella, demolizione iniziata il 28 novembre del 1959 e terminate nei primi giorni di dicembre dello stesso anno, cosa pensereste? (Si trovava in quella piazza chiamata, volgarmente, Croci).

Ho dialogato, con un amico, fino a qualche instante fa, proprio su questo argomento: anche io sono “felice” che sia nata questa “polemica” e che ci sia indignazione e discussione in merito, entusiasta, come ho scritto in un altro post, che il processo di sensibilizzazione e maturazione del cittadino palermitano si vada affinando e spero profondamente, che tutto questo non finisca in una bolla di sapone e che le luci su Piazza Marina, non si spengano, mi chiedo:

Perché non se ne sono accorti prima? Forse si era impegnati a spostare i vasi di un area pedonale che la delimitavano per passare comunque? Durata pochissimo, si è mollata la presa su Piazza Marina ed è tornata ad essere la sede dell’Inquisizione dei palermitani che ci credono, in una città libera dalle auto e bella, stupenda come può essere Palermo.

Per tornare un attimo al passato e alla storia di Palermo e della foto che vedete in questo post: Il palazzo è stato costruito nel 1953, restano in memoria di Villa Varvaro e solo le tre palme che facevano parte del giardino, sempre che il punteruolo rosso sia stato clemente.

Aggiornamento 2022, proprio oggi 23 settembre, mi sono accorta che quasi in maniera paradossale… c’è anche questo a “memoria”