Nel pomeriggio scatta l’allarme per un messaggio arrivato ai 16mila iscritti al canale Telegram della Protezione Civile di Palermo: l’acqua che esce dai rubinetti di una porzione enorme della città non è più potabile, neanche per lavare i denti.

Cittadini nuovamente nel caos: dopo l’assalto ai supermercati per il Corona Virus inizia quello per i fardelli di acqua, Palermo Today racconta di gente avvistata anche con 84 bottiglie al seguito.

Dopo avere seriamente fatto preoccupare la cittadinanza l’allarme rientra e il sindaco Orlando dichiara: “La firma dell’ordinanza è un atto dovuto di fronte ad una nota formale inviata dall’ASP all’Amministrazione comunale, ma tutti i dati relativi alla qualità dell’acqua distribuita in città ne confermano la potabilità e la qualità per uso umano.”

Il sindaco continua, precisando: “Specialmente in una situazione di già grave nervosismo legato alla situazione sanitaria del paese è auspicabile che da parte di tutti vi sia la massima collaborazione per non alimentare psicosi di alcun genere. L’AMAP controlla l’acqua distribuita in rete ogni singolo giorno, cosa che non avviene per tanti altri soggetti che vendono acqua presunta potabile. Sono certo che nessuno in Amap si sognerebbe mai di distribuire acqua non di qualità. Allo stesso tempo mi aspetto che l’azienda curi con maggiore attenzione la propria comunicazione, non essendo possibile che suoi uffici diffondano notizie parziali che generano allarme nella popolazione”.

Cosa era successo? In data 25 febbraio, i tecnici dell’ASP hanno infatti eseguito alcuni prelievi in uscita dai serbatoi “Petrazzi” che alimentano, con altri, la rete idrica della città.

Da tali analisi, i cui risultati sono stati trasmessi ad AMAP il 28 febbraio, sono risultate alcune presenze superiori a quelle consentite per Solfati e Alluminio ed altri agenti inquinanti.

AMAP si è immediatamente attivata per la verifica della usabilità dell’acqua per uso umano, anche con interventi di maggiore clorazione, monitorando costantemente fino al 5 marzo e lungo tutta la rete di distribuzione interessata la qualità dell’acqua.

Da tutti gli esami eseguiti in tutti i punti di presa e per tutti i giorni verificati risulta che “NON VI E’ ALCUN PROBLEMA DI CARATTERE MICROBIOLOGICO NELL’ACQUA DISTRIBUITA IN RETE”.

Nonostante ciò, e non avendo potuto provvedere ad ulteriori esami autonomi successivi al 25 febbraio, l’ASP, ha richiesto in data odierna l’emissione di una Ordinanza sindacale che il Sindaco, quale autorità sanitaria cittadina non può non firmare.