Stavo “arrisittando” la mia stanza, mi sono imbattuta in un tappo di spumante e le candeline del mio ultimo compleanno, spente ad Aprile su una torta di fragoline e crema chantilly. Dal 1980 ad oggi, questo falso frutto è sempre stato sul mio pan di spagna, nel passato l’alternarsi delle stagioni era dato anche dai vegetali che avevamo sulla tavola ed il 26 Aprile, la data in cui sono nata, equivaleva anche alle fragole.

Lo “scontro” di oggi però con il sughero mi ha fatto pensare  a quanto fossi stupida a festeggiare certi piccoli traguardi o anniversari, alcune delle sue conquiste lavorative, che potevano essere solo nelle sue mani e nel suo cervello, nelle capacità di chi era speciale per me. Credevo di camminare insieme, certe gioie erano non solo per noi ma anche per chi, grazie a lui,  poteva avere un’ altra grandissima possibilità.

Erano momenti di vita vissuta, festeggiati semplicemente, magari anche qui con un mio post, o con uno dei miei piatti e la mia amata bottiglia di Martini “Magici Istanti”, così recitava la sua etichetta, ed io sono stata  la prima a crederci.

Perchè non ci si doveva lasciare andare ed affidarsi totalmente, quando hai un cuore pieno, gonfio che trasuda emozioni?

Lasciarsi travolgere da Serena, è davvero una calamità, come una valanga?