Tempo fa sono stata selezionata per un colloquio di lavoro, mi è arrivata la famosa telefonata e mi è stato detto che avrebbero avuto il piacere di incontrarmi per conoscermi.

Wow! Sono andata lì con i migliori propositi e la voglia di fare bene.

Colloquio regolare, loro simpatici, io di solito lo sono anche: insomma sono andata via soddisfatta. 

Ma sono spariti, nessuna notizia, era chiaro che non fossi stata scelta. Ok, me ne faccio una ragione e ho continuato per la mia strada.

Qualche giorno fa sento un amico che ancora lavora per questa azienda, facciamo le solite quattro chiacchiere e parlando tiriamo in ballo questo colloquio fatto con i suoi colleghi.

Io: “Chissà poi come mai non sono stata scelta, cioè sicuramente qualcosa non gli è piaciuto…”

Lui: “Ma no, qui prendono soltanto modelle…”

Per stemperare un po’ la frase, che mi ha terribilmente colpito, ho esclamato: “Stai forse dicendo che sono brutta?”

Sono rimasta di stucco non per il giudizio sul mio aspetto fisico, ho fatto pace con me stessa ormai da anni,  ma per il ragionamento che ci sta dietro: come puoi scegliere qualcuna che deve stare seduta in ufficio a creare contenuti e campagne pubblicitarie per il web in base alla sua bellezza? Siamo persone non oggetti, gradevoli, da guardare mentre ciondoli in ufficio tra una scrivania ed un’altra. So, perché me lo hanno raccontato, che il mio non è un caso singolo ci sono altre donne che hanno subito trattamenti simili. 

Parlo al femminile perché sono ancora e sempre le donne ad essere bersagliate in questo ambito, uno sfacelo. Studia, specializzati, cresci ma ricordati di essere bella…

L’anno scorso ho letto “Il diritto di essere io” di Michela Marzano, nel testo faceva un esempio molto simile al mio: le persone sovrappeso vengano scartate ai colloqui di lavoro perché ritenute poco affidabili, perché fondamentalmente non ti sai controllare a tavola e mangi tutto quello che hai davanti. Come se le ragioni legate all’aumento di peso fossero da ricercare nell’affidabilità.

La Marzano è sempre illuminante nei suoi ragionamenti, questo per fortuna lo so da tempo, ma tornando al fulcro del post, spero profondamente che la persona scelta a quel colloquio oltre a essere gradevole alla loro vista sia stata anche più competente di me…perché io bella non lo sarò mai ma competente sì.